Maggio - questo mese parliamo di Plantari con il Dottor Venditti

Ortesi plantare biomeccanica

L’ ortesi plantare biomeccanica è un dispositivo medico regolarmente registrato al ministero della salute, che viene costruito e modificato per compensare e/o correggere un alterazione biomeccanica del piede e migliorarne la funzionalità. Essa spesso può dare miglioramenti evidenti a tutta la postura del nostro corpo in quanto le alterazioni della struttura del piede non raramente si ripercuotono sulla nostra postura interessando ginocchia, anche, rachide (schiena) e non solo.

Il Podologo, a differenza del tecnico ortopedico, è sia prescrittore che realizzatore di ortesi plantari e quindi può lavorare sia su prescrizione di un medico (es. Ortopedico, Fisiatra, Reumatologo ecc) sia in autonomia, effettuando una valutazione clinica con eventuali esami di accertamento/approfondimento diagnostico qualora lo ritenga necessario.

L’ortesi plantare può alleviare i dolori del piede che sono spesso causati da un’alterazione strutturale dello stesso agendo così sulla vera causa di infiammazioni e non sui sintomi come spesso fanno terapie Fans e terapie fisiche che andrebbero sempre valutate in sinergia ad un individuazione della causa del dolore e della relativa “soluzione” per evitare insuccessi della terapia o recidive del problema.

Alcune delle problematiche più comuni per le quali è possibile agire con ortesi plantare biomeccanica sono:

  • Metatarsalgie;
  • Neuroma di Morton;
  • Spina calcaneale;
  • Tallonite;
  • Tendinite;
  • Fascite plantare;
  • Sindrome Pronatoria;
  • Sindrome Supinatoria.
  • Scarichi di sovraccarichi plantari con relative ipercheratosi o addirittura lesioni
  • Alterazioni posturali che comportano problematiche ginocchia, anche, rachide (meglio se realizzate sotto supervisione o prescrizione del medico che tratta la patologia es ortopedico fisiatra ecc)

L’ortesi plantare biomeccanica ha funzione correttiva in età evolutiva ovvero durante la crescita dell’individuo mentre ha funzione compensativa nell’adulto nel quale si migliora l’aspetto funzionale del piede in modo tale che anche senza una vera e propria correzione l’ortesi possa migliorare (appunto compensare) l’appoggio del piede e le sintomatologie algiche oltre prevenire o rallentare deformità in evoluzione o non ancora presenti che andranno a strutturarsi (ad esempio alluce valgo dita in griffe ecc).

Un paio di plantari su misura, per essere tali, non potranno essere uguali ad un altro soggetto perché diversi per anatomia, per problematica, per età, per sudorazione, peso etc. I materiali impiegati per la costruzione, vengono scelti tenento conto dell' utilizzo e della patologia, per aver il miglior risultato funzionale e massimo comfort.

A volte per alterazioni digitali in sinergia con ortesi plantare è necessario e può essere utile la realizzazione e l’utilizzo di ortesi siliconiche digitali create su misura e capaci appunto di compensare alterazioni digitali per ridistribuire carichi e forze di contatto sul nostro piede evitando formazione di ipercheratosi (ovvero callosità) infiammazioni e lesioni. Ma di questo parleremo in modo più specifico in un altro momento.

Passiamo alla realizzazione dell’ortesi plantare biomeccanica passaggio per passaggio come avviene nel nostro centro.

Innanzitutto è bene chiarire che a differenza di molte ortesi plantari in circolazione, nel nostro centro l’ortesi viene creata da zero e non da modelli standardizzati che vengono successivamente lavorati e personalizzati in base alle necessità dei pazienti.

In un primo appuntamento prenderemo l’impronta del piede del nostro paziente facendoci lasciare almeno un paio di calzature su cui poi saranno utilizzati e collaudati i “plantari”.

La presa di impronta plantare avviene tramite calco in gesso con garza gessata.

Presa d’impronta con garze in gesso (calco preso in carico in questo esempio)

Una volta asciugata l’impronta plantare presa in gesso viene utilizzata come modello per poter termoformare la dima (presa dalla calzatura del pz) creata con diversi materiali tecnici (resine termoformabili di solito) in base alle necessità del caso dando caratteristiche diverse alla “base” del nostro plantare.

Una volta termoformate sopra l’impronta in gesso le resine ci daranno quella che possiamo definire la nostra “base” dell’ortesi plantare biomeccanica.

Esempio dima da termoformare su impronta in gesso (1) e di “base” già termoformata (2)

Una volta realizzata la base del plantare a seconda delle necessità possono inserirsi al di sotto piani inclinati per migliorare l’asse di movimento del piede, rialzi monolaterali per livellare dismetrie, rialzi calcaneari ecc ecc.

Al di sopra della base anche è possibile lavorare con spessori per scaricare e rendere confortevoli le pressioni dei compensi/correzioni date. Di solito si utilizzeranno materiali più confortevoli e materiali shock aborber al di sopra della base per rendere l’ortesi plantare più comoda e piacevole possibile da indossare.

Esempio

Nel secondo appuntamento (di solito a circa 1 settimana dalla presa d’impronta) “il prototipo” della nostra ortesi sarà controllato sul piede del paziente e testata all’interno della calzatura camminando e vedendo eventuali fastidi e/o dolori provocati dall’ortesi. Eventuali piccoli fastidi possono essere così corretti immediatamente.

Dopo il collaudo ed eventuali correzione, il plantare verrà rivestito e rifinito per poi essere consegnato.

Esempio

I materiali del rivestimento come gli altri materiali usati nella realizzazione dell’ortesi saranno studiati e scelti in base alle caratteristiche del paziente (ad esempio peso, età, attività lavorativa e/o sportiva, sudorazione, allergie ecc ecc).

Insieme all’ortesi plantare verrà consegnata la documentazione connessa e il manuale d’utilizzo. Il paziente inizierà ad utilizzare l’ortesi plantare biomeccanica durante la quotidianità e sarà controllato in appuntamenti successivi concordati per i primi mesi e compresi nel costo della realizzazione dell’ortesi plantare.